Signori Senatori, signori Deputati. La nuova legislatura, inaugurata or fa un anno, non ha fallito alle speranze del paese, alla mia aspettazione.Mediante il suo illuminato e leale concorso Noi abbiamo superate le difficoltà della politica interna ed esterna, rendendo così più saldi quei larghi principii di nazionalità e di progresso sui quali riposano le nostre libere istituzioni (bene, bene!). Proseguendo nella medesima via porterete questo anno nuovi miglioramenti nei varii rami della Legislazione e della pubblica Amministrazione. Nella scorsa sessione vi furono presentati alcuni progetti intorno all'amministrazione della giustizia. Riprendendone l'interrotto esame, confido che in questa verrà provveduto al riordinamento della Magistratura, alla istituzione delle Corti d'Assisie ed alla revisione del Codice di procedura. Sarete di nuovo chiamati a deliberare intorno alla riforma dell'Amministrazione dei Comuni e delle Provincie. Il vivissimo desiderio ch'essa desta vi sarà d'eccitamento a dedicarvi le speciali vostre cure. Vi saranno proposte alcune modificazioni alla Legge sulla Guardia Nazionale, affinché, serbate intatte le basi di questa nobile istituzione, sieno introdotti in essa quei miglioramenti suggeriti dall'esperienza atti a rendere la sua azione più efficace in tutti i tempi (bene!).<br>La crisi commerciale da cui non andò immune il nostro paese, e la calamità che colpì ripetutamente la principale nostra industria scemarono i proventi dello Stato, ci tolsero di vedere fin d'ora realizzate le concepite speranze di un compiuto pareggio tra le spese e le entrate pubbliche. Ciò non v'impedirà di conciliare, nell'esame del futuro bilancio, i bisogni dello Stato coi principii di severa economia. Signori Senatori, signori Deputati, L'orizzonte in mezzo a cui sorge il nuovo anno, non è pienamente sereno (reazioni di sensazione del pubblico); ciò non di meno vi accingerete colla consueta alacrità ai vostri lavori parlamentari. Confortati dall'esperienza del passato andiamo risoluti incontro alle eventualità dell'avvenire. Quest'avvenire sarà felice, riposando la nostra politica sulla giustizia, sull'amore della libertà e della Patria (applausi). Il nostro paese, piccolo per territorio, acquistò credito nei Consigli dell' Europa, perché grande per le idee che rappresenta, per le simpatie ch'esso inspira (vivi applausi; voci viva il Re!). Questa condizione non è scevra di pericoli, giacché nel mentre rispettiamo i trattati, non siamo insensibili al grido di dolore che da tante parti d'Italia si leva verso di Noi. (Acclamazioni vivissime e prolungate). Forti per la concordia, fidenti nel nostro buon diritto aspettiamo prudenti e decisi i decreti della Divina Provvidenza. (Nuovi e fragorosi applausi da tutte le parti).<br>