Grazie a tutti, grazie di essere qui. All'esito di questa giornata mi sembra più che giusto fare un bilancio delle nostre interlocuzioni. Abbiamo avuto adesso un lungo incontro con Presidente degli Stati Uniti Joe Biden alla Casa Bianca, un appuntamento nel quale abbiamo ribadito la nostra solida alleanza, il partenariato strategico, la profonda amicizia che uniscono Stati Uniti e Italia. Abbiamo anche ricordato, io particolarmente ho ricordato, come ho fatto stamattina con i Rappresentanti del Congresso, il ruolo degli italiani, degli italo-americani, nello sviluppo di questa grande democrazia, che viene riconosciuta da tutti. Il nostro Paese è molto amato, guardato con grande affetto, grande attenzione e grande rispetto dagli Stati Uniti e quindi i nostri legami bilaterali sono anche radicati nella storia e nella cultura, nell'identità di questa Nazione, nella nostra cooperazione economica che, come ricordavamo con il Presidente Biden, è estremamente solida. Abbiamo condiviso lo stato eccellente delle relazioni tra le nostre Nazioni, i contatti molto assidui, il coordinamento estremamente proficuo, particolarmente in un momento come quello nel quale stiamo attraversando. Dicevamo questa mattina, e ribadisco, che è nei momenti di difficoltà che si riconoscono gli amici, che si riconoscono gli alleati. Quando è iniziata la guerra di aggressione russa contro l’Ucraina in molti scommettevano, e probabilmente chi muoveva l'aggressione scommetteva sul fatto che l'Occidente non sarebbe stato poi così capace a rimanere unito. Credo che sia stato invece un grande segnale l'unità che è stata dimostrata dall'alleanza atlantica, la nostra determinazione nel difendere il diritto internazionale che è un modo soprattutto per difendere i più deboli, per difendere i più deboli dal rischio di avere domani un mondo nel quale chi è militarmente più forte può liberamente invadere il suo vicino. E da questo punto di vista voglio dire che la postura dell'Italia nel conflitto ucraino è estremamente rispettata, considerata dagli Stati Uniti. Gli Stati Uniti sono consapevoli anche dei sacrifici e degli sforzi che gli italiani stanno facendo e condividono con noi la necessità che tutto venga condiviso, che vengano condivise le responsabilità, che vengano condivise le conseguenze. Ho trovato da questo punto di vista grande attenzione per la nostra posizione, grande attenzione per le nostre necessità.Abbiamo parlato quindi di come continuare a garantire il nostro sostegno all'Ucraina e nel conflitto, abbiamo parlato e ribadito gli ottimi risultati ottenuti dal vertice NATO di Vilnius, anche qui la capacità che abbiamo avuto di ribadire la coesione e l'unità e l'approccio a 360 gradi del patto atlantico. Abbiamo anche discusso della prossima Presidenza italiana del G7. C'è grande attenzione, grande aspettativa, grande sostegno sulla nostra Presidenza del G7 il prossimo anno, anche sulle materie che noi abbiamo già anticipato di voler mettere al centro della nostra Presidenza del G7, ovviamente quello che riguarda il sostegno all'Ucraina. Ci torno: mi piacerebbe particolarmente concentrare la Presidenza italiana del G7 sul tema della ricostruzione dell'Ucraina. Come ho detto in passato, noi lo abbiamo dimostrato anche organizzando già una Conferenza sulla ricostruzione che è stato un momento molto importante, che ha visto la partecipazione di oltre 600 tra le principali aziende italiane, 150 tra le principali aziende ucraine. Ma parlare di ricostruzione dell'Ucraina vuol dire scommettere sulla vittoria dell'Ucraina, su un futuro per questa Nazione di libertà, di benessere, su un futuro europeo.Anche il tema dell'Ucraina sarà al centro della nostra presidenza, così come lo sarà l'altra grande questione sulla quale l'Italia sta concentrando la sua attenzione e concentrando anche il suo confronto con i propri alleati, che riguarda il rapporto con i Paesi del Sud globale, particolarmente il rapporto con l'Africa, che è una parte fondamentale di questa scacchiera sulla quale in passato, a nostro avviso, Europa e Occidente nel complesso non hanno dedicato l'attenzione necessaria.Io ho fatto stato del lavoro che noi stiamo facendo, che come voi sapete è un lavoro molto ampio, della conferenza su sviluppo e immigrazione che abbiamo organizzato domenica scorsa, dell'accordo con la Tunisia sul quale abbiamo insieme all'Unione europea di recente raggiunto un passo molto importante, della mia interlocuzione con molti leader africani. E ho trovato grande attenzione, grande interesse e condivisione sulla necessità di guardare con maggiore attenzione e con un approccio diverso allo sviluppo del continente africano. Ho trovato anche condivisione e voglia di collaborare sulla nostra idea di un Piano Mattei per l'Africa che si sposa con altre iniziative avviate proprio dal Presidente Biden - penso al Piano degli investimenti, il cosiddetto PIIG (PGII). Capire che un modo diverso di cooperare con questi Paesi parte inevitabilmente dalla capacità di investire, di avere un rapporto da pari, di dimostrare la propria disponibilità, la propria buona fede con Paesi che hanno delle enormi opportunità inesplorate. Io ricordo sempre che l'Africa non è un continente povero, è un continente ricco di materie prime, di materie prime strategiche, di metalli a terre rare e che per noi non tenere in adeguata considerazione quello che accade in questo continente rischia di essere, in quella specie di gioco di scacchi che è la geopolitica, un errore fatale perché bisogna sempre saper vedere tutta la scacchiera e bisogna saper muovere guardando a tutta la scacchiera. L'Africa è da questo punto di vista una porzione della scacchiera estremamente importante e voglio dire che sono fiera di come questo dibattito che il governo italiano ha aperto da qualche mese a livello nazionale e a livello internazionale, stia piano piano sempre più facendo breccia anche tra i nostri alleati. La nostra posizione viene guardata con molto rispetto, con molto interesse e con condivisione sostanziale.Abbiamo fatto stato anche dell’incontro che c'è stato a Roma del Vertice ONU sui sistemi alimentari.Il tema della sicurezza alimentare è un altro tema di particolare rilevanza per i nostri interessi. Abbiamo parlato di Cina, di come sia necessario garantire la nostra sicurezza economica, promuovere un multilateralismo sostenibile e, nello stesso tempo, favorire un dialogo costruttivo con Pechino per incentivarla ad agire in modo responsabile. Io ho richiamato le conclusioni del Consiglio europeo di fine giugno, che parlavano con un lungo capitolo di questa materia, nell'ottica di uno stretto coordinamento tra Unione europea e Stati Uniti per contrastare i fattori destabilizzanti per il sistema internazionale, per sviluppare un'azione euro-atlantica efficace, ad esempio sul tema delle materie prime critiche - materia che noi abbiamo ampiamente discusso nell'ultimo G7 e che sarà anche presente al prossimo G7 -, il tema delle catene di approvvigionamento. Anche su questo non riapro un ragionamento che ho fatto tante volte, ma è evidente che qualcosa non ha funzionato nella globalizzazione fatta di libero commercio senza regole, nella quale noi credevamo che il libero commercio senza regole avrebbe, come una sorta di mano invisibile, risolto tutti i nostri problemi, che avrebbe distribuito la ricchezza, che avrebbe democratizzato i processi. Le cose non sono andate così. La ricchezza si è verticalizzata, le Nazioni meno democratiche non si sono democratizzate ma hanno guadagnato campo nel mondo e noi, che invece non controllavamo più niente di ciò che era strategico, ci siamo per paradosso trovati più deboli.Oggi questo tema che qualcuno pone da diversi anni è presente nell'agenda dei nostri alleati e si lavora sul tema delle catene di approvvigionamento. E quindi abbiamo parlato, come dicevo, di Cina, di Indo-Pacifico, del nostro partenariato bilaterale. Il Presidente Biden, quando c'era la stampa, ha detto che il nostro partenariato bilaterale, il nostro flusso commerciale ed economico offre grandi soddisfazioni a entrambe le Nazioni, ma non c'è ragione perché non si possa fare di più. Io sono d'accordo con lui, credo che ci siano ancora molte cose che si possono fare insieme, che ci siano molti ambiti sui quali possiamo rafforzare ancora di più la nostra cooperazione - penso al tema dell'energia, penso al tema della difesa, penso al tema delle infrastrutture, penso al tema dello spazio. Ho auspicato che le partnership in corso possano trovare pieno successo, che le nostre aziende che hanno un know-how riconosciuto nel mondo, che sono qui particolarmente apprezzate, possano sviluppare ulteriori sinergie con le controparti americane. Ho trovato anche da questo punto di vista molta apertura, molta disponibilità.Voi avrete in ogni caso un Joint Statement che è appena uscito, che è molto corposo e offre ulteriori spunti di questa discussione. Approfitto anche di questo per dire, poiché ho letto delle curiose polemiche circa una presunta conferenza stampa congiunta che io avrei rifiutato col Presidente degli Stati Uniti, per quanto si continui a dire che io scappo dalla stampa, la conferenza stampa congiunta col Presidente degli Stati Uniti, come potete ben immaginare, non l'avrei rifiutata. Quindi eviterei di montare polemiche su cose che non esistono: non è mai stata prevista, non è mai stata proposta e io, come si vede, non ho bisogno di scappare dalla stampa atteso che sono qui a parlare con voi. Ma lo dico solo per evitare che sul niente si costruisca l'ennesima polemica.Stamattina, e chiudo, abbiamo avuto sia con i Membri del Congresso, sia con i Senatori, che un altro evento organizzato dallo Speaker della Camera, e quindi con i membri della Camera, due colazioni con i leader del Congresso, che sono state pure molto interessanti e che ribadiscono ancora una volta e mi hanno dato stato dell'attenzione che c'è nei confronti della nostra Nazione, della simpatia, dell'amore, del rispetto che abbiamo. Anche qui sono stati più o meno quelli i temi che abbiamo approfondito, ma davvero voglio dirvi - e chiudo - che sono fiera di guidare questa Nazione, di guidare l'Italia, una Nazione che viene guardata con grande rispetto, grande attenzione e che, secondo me, anche oggi, grazie alla sua postura non titubante, che le permette di giocare un ruolo importante anche in Europa, viene guardata con ancora maggiore attenzione. Sono molto contenta di questo e voglio ringraziare gli italiani per questo perché credo possa davvero costruire un tempo importante della nostra politica a livello nazionale e a livello internazionale.Il mio bilancio di questa giornata è molto positivo. Mi fermo qui e sono a vostra disposizione.